Roma Arte in Nuvola 2025

Roma Arte in Nuvola 2025

Contart Gallery, che ha da poco inaugurato la nuova sede a Roma in via dei Gracchi 18, presenterà una selezione di 9 artisti che hanno saputo catturare l’attenzione dei curatori Massimo Scaringella e Carlo Ciuffo per tecnica, ricerca e innovazione. Particolare attenzione è stata posta ai loro percorsi, che li rendono un interessante strumento d’investimento poiché, come sostiene Ciuffo, sono proprio gli artisti in questa fase del loro cammino a vedere più facilmente aumentati i loro indici nel breve termine.

Facundo Cagnetta, direttore della galleria, presenta gli artisti selezionati, che sarà possibile vedere sia nella sede romana della galleria sia nella prossima edizione di Arte in Nuvola 2025 dal 21 al 23 novembre.

Artisti selezionati (in ordine alfabetico per cognome)

Fabrizio Bonato affronta la materia come struttura, costruendo il proprio linguaggio attraverso cemento, pigmenti e inserti materici. La sua pratica nasce da un approccio costruttivo e diretto, in cui la superficie diventa un campo di equilibrio tra controllo e casualità, dove la forma emerge per stratificazione, incisione e solidificazione dei materiali.

Sandro Bruschetti conduce una ricerca multiforme che attraversa pittura, assemblaggio e installazione, muovendosi tra gesto, materia e concetto. L’artista non considera la pittura come linguaggio chiuso, ma come territorio aperto in cui convivono segno, oggetto e memoria.

Lucia Calabrino trasforma la cianotipia in un linguaggio di luce e memoria, capace di coniugare rigore tecnico e sensibilità poetica. Nelle sue opere, la stampa fotografica diventa spazio di stratificazione, tessitura e rivelazione: immagini sospese dove natura e figura si fondono in una trama di presenza e dissolvenza.

Francesco Canini orienta la propria visione pittorica sul rapporto tra corpo, luce e acqua, traducendolo in una pittura di intensa sensibilità lirica. La figura della nuotatrice diventa emblema di sospensione, leggerezza e dissolvenza: una presenza che affiora e scompare nella stessa onda.

Rocky Cervini trasforma la materia in linguaggio del corpo e dell’emozione. Le sue opere — tra scultura, installazione e collage tridimensionale — nascono dal gesto del taglio e della sovrapposizione, traducendo l’invisibile in forme tangibili.

Titti Faranda indaga la relazione tra materia, tempo e trasformazione attraverso un linguaggio che unisce rigore costruttivo e libertà sperimentale. Nei suoi lavori, materiali industriali e di recupero — plastiche, tessuti, metalli e residui di lavorazioni — vengono sottratti alla loro funzione originaria per assumere nuova vita nella forma dell’opera.

Marco Mezzacappa indaga il rapporto tra struttura e percezione realizzando architetture pittoriche in cui la materia si muove con naturale disinvoltura tra figurazione e astrazione, in un costante dialogo di equilibrio, misura e ritmo.

Michele Moschetto sviluppa una scultura che affonda le proprie radici nella materia, nella sua densità e nella sua memoria. La sua ricerca si nutre del dialogo costante con pietre e materiali naturali — in particolare con la roccia lavica dell’Etna, che diventa medium e metafora di energia primordiale.

Michel Oz costruisce le sue opere attraverso uno sguardo urbano e sensibile, fatto di frammenti visivi che raccontano, ricomposti, la vita della città. Attraverso collage e pasting raccoglie brandelli di messaggi, manifesti, testi strappati e tracce cittadine, trasformandoli in nuove composizioni che portano con sé l’energia del quotidiano e l’impronta del tempo.